Arlecchino by Manuel Tristante

Arlecchino by Manuel Tristante

autore:Manuel Tristante
La lingua: ita
Format: epub
editore: Manuel Tristante
pubblicato: 2022-11-19T00:00:00+00:00


AA“Ashel, sei sicuro che sia così?” gli chiese di nuovo suo padre. La sua espressione era più seria del solito e anche con un accenno di preoccupazione. Si rannicchiò sotto la sua spessa pelliccia. La notte era diventata più aspra. Il cielo era sereno e la neve cominciava a gelare.

Ashel girò la testa all'indietro e annuì. Appena aveva raccontato al padre tutto quello che gli era successo, il banchiere si era alzato, aveva preso il soprabito e aveva chiamato il figlio con la porta d'ingresso aperta senza dire una parola, aspettando che uscisse. La rabbia brillava nei suoi occhi. Né Ashel né sua madre avevano capito niente.

“Dove stai andando?” chiese subito Nora. Si avvicinò al marito e gli mise la mano destra sul braccio.

“Ashel, non ho intenzione di aspettare domani”, rispose, guardando suo figlio. “La polizia deve sapere tutto questo”, sbottò. Baciò la moglie sulle labbra. “Ti amo, Norah”.

Il ragazzo non aveva avuto tempo per molto altro. Catrina gli aveva portato il cappotto e padre e figlio se ne erano andati, lasciando la signora Carroh con Catrina a vegliare sul corpo di Narah. Nessun altro in famiglia aveva voluto passare la notte accanto al cadavere, perché, come aveva detto suo padre ad Ashel, era troppo doloroso per loro vedere come una luce così bella e pura, come Narah, si fosse spenta, per non tornare, non brillare mai più. Nemmeno la nonna materna, che Ashel odiava con tutto sé stesso; un sentimento reciproco anche da parte della sorella. Il ragazzo non aveva dubbi sul fatto che suo padre avrebbe saldato i conti con tutti loro una volta terminato il funerale, perché non c'erano scuse per non aver salutato Narah, perché non meritava quel disprezzo.

“Apprezziamo che suo figlio abbia notizie così importanti, signor Carroh, in modo da poter porre fine a questo terrore che si è insediato in città”, Ashel sentì dire dallo Sfregiato.

Tra tutte le guardie della città doveva imbattersi proprio in lui, aveva pensato Ashel appena lo aveva visto alla stazione di polizia, in preda a una terribile angoscia. Quell'uomo non aveva pietà di nessuno. Cosa avrebbe fatto al vecchio e alla ragazza? Ashel li accusava di essere responsabili della morte di sua sorella, ma che prove aveva? La ragazza sapeva che il corpo era stato ritrovato nella foresta, tuttavia era normale, visto che la notizia a Verno si era diffusa a macchia d'olio...

Quel dettaglio bastava per definirla colpevole? Lo avevano aiutato, era vero, o almeno così era sembrato entrambe le volte poiché, come aveva considerato ore prima, se avessero voluto fargli del male l'avrebbero già fatto, e non gli avrebbero permesso di andarsene e il vecchio era stato molto amichevole quando lo aveva visto alla porta.

Il problema era che la rabbia lo accecava. Se non fossero stati loro gli assassini, se Narah fosse stata salvata, fosse stata viva, avrebbero festeggiato il Natale e sarebbero andati entrambi alla prima del grande circo.

Com’era invece crollato tutto così all’improvviso come un castello di carte.

Stringendo i pugni e cercando di trattenere le lacrime, accelerò il passo fino a fermarsi davanti alla casa.



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